“Perchè studio l’arabo?” di Claudia Raudha Tröbinger

Un libro al mese #maggio

Rubrica mensile dedicata ai libri che hanno contribuito a costruire il mio cammino e sono certa informeranno e ispireranno anche te!

“Perchè studi l’inglese?” è una domanda di facile risposta, ma probabilmente così scontata che a nessuno verrebbe in mente di porla. Così accade per il francese, lo spagnolo e il tedesco, che sono tra le lingue europee più studiate al mondo per motivi soprattutto legati al lavoro. Anche il cinese mandarino negli ultimi anni ha attirato diversi studenti, attirati dal crescente sviluppo economico del paese. L’arabo conta migliaia di curiosi e studenti in tutto il mondo, e viene da alcune statistiche considerata una delle 7 lingue più utili da imparare, per numero di parlanti e opportunità lavorative, perchè ahimè il guadagno materiale è purtroppo ancora una leva molto forte. Da insegnante di arabo spesso mi viene chiesto “ma chi sono le persone che studiano arabo e perchè lo fanno?” Sono sempre felice di rispondere “per passione o per amore”, perchè la qualità dell’esperienza di apprendimento è di gran lunga migliore, offrendo risultati preziosi che nessuna cifra in denaro potrebbe quantificare. E’ così anche per Claudia Raudha Tröbinger, autrice del libro “Perchè studio l’arabo?” Non è un libro da leggere, ma da sfogliare di nascosto, quasi come se fosse il diario segreto di tua sorella o della tua migliore amica. Il libro “Perché studio l’arabo?” ha un formato particolare, è come un calendario a muro in orizzontale che, come spiega l’autrice, permette una lettura parallela delle due lingue senza tradimenti, perché Claudia Raudha con l’arabo ha un rapporto di parità.

Ogni pagina in arabo e in italiano racconta di uno studio attento, paziente e soprattutto accompagnato da guide qualificate. Il libro comincia con pagine di dediche a tutti coloro che hanno accompagnato l’autrice nel percorso di apprendimento di questa straordinaria lingua. Dalla maestra delle elementari alle amiche e familiari, Claudia Raudha riconosce in ogni essere vivente che ha incrociato sul suo cammino una maestro. Attraverso queste pagine ci racconta di un percorso di studio tortuoso, di gioie e di sconfitte, di soddisfazioni e delusioni. Tenacia e pazienza l’accompagnano e rendono viva la fiamma della passione per una cultura e una lingua che come succede quando ci innamoriamo sono le più belle del mondo. “Come l’arabo nessuno mai”, sembra leggere in ogni pagina.

Le risposte alla domanda “perché studio l’arabo?” giungono a pagina 107, perché l’autrice immersa nello spirito della lingua araba invita il lettore ad uno sforzo di pazienza, di dolce attesa, di lentezza con distacco dal risultato.

Il libro

“La imparo per dimenticarla e rimpararla, dimenticarla ancora, impararla di nuovo e così via finché il dimenticarla non mi sarà più possibile.” Questa è una delle risposte, una di quelle pagine in cui ho detto “ecco questa avrei potuta scriverla io”.

Con l’autrice Claudia Raudha le risonanze sono molte, anche lei conosce diverse lingue, in particolare il tedesco con cui è cresciuta essendo sudtirolese, eppure anche lei trova nell’arabo qualcosa di speciale che sa spiegare molto bene nella spontaneità di questo libro-diario che custodisco come una gemma preziosa.

Il cammino dello studio della lingua araba mi accompagna da ormai 16 anni, non è finito e non finirà, perché oggi la responsabilità dell’insegnamento mi impone preparazione e diligenza. Non è finito e non finirà perché non potrei vivere senza, non è finito e non finirà, perché è il miglior allenamento all’umiltà e alla pazienza che ho trovato in questa vita.

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