Solo dell’Alif hai bisogno

Alif ispirata allo stile calligrafico diwani, opera di Mike Sabbagh

Si narra del primo giorno di scuola di Bullah Shah, grande uomo pio del Panjab. Il maestro gli insegnò l’Alif, la prima lettera dell’alfabeto arabo e da lì tutte le altre. Gli altri ragazzi della sua classe finirono l’intero alfabeto mentre lui cercava di padroneggiare sempre la stessa lettera, l’Alif. Dopo alcune settimane, il maestro vide che il ragazzo non avanzava oltre la prima lettera dell’alfabeto e pensò che doveva avere qualche decifit dell’apprendimento. Così lo mandò a casa dai suoi genitori dicendo: ” mi dispiace, ma il vostro ragazzo ha qualche carenza, non posso istruirlo”.
I genitori fecero tutto il possibile per lui, lo posero sotto la tutela di vari insegnanti, ma lui non faceva progressi. Erano delusi e affranti tanto che ad un certo punto il ragazzo scappò di casa, per non essere più un peso per la sua famiglia.

Visse allora nella foresta e ad un certo punto gli apparve la manifestazione di Alif: aveva preso forma di erba, foglie, albero, ramo, frutto e fiore; la stessa Alif si era manifestata come montagna e collina, come pietra e roccia; e vide poi l’Alif sotto forma di germe di grano, di insetti, uccelli e animali. Vide l’Alif in se stesso e negli altri. Egli pensava all’Uno, vedeva l’Uno, sentiva l’Uno, realizzava l’Uno, e oltre nient’altro che l’Uno.
Dopo aver esplorato a fondo i significati di questa lezione, ritornò per porgere i suoi omaggi al vecchio maestro, proprio quello che lo aveva espulso dalla scuola.

Alif in stile thuluth del maestro calligrafo Amjed Rifaie.

Il maestro, assorbito nella visione della varietà, lo aveva da lungo tempo dimenticato; Bullah Shah invece non aveva dimenticato il buon vecchio maestro che gli aveva insegnato la prima lettera dell’alfabeto che sarebbe stata per lui di grande ispirazione fino ad occupare tutta la sua vita. Giunto dal maestro si inchinò con molta umiltà e disse, ” Ho finalmente compreso la lezione che voi mi avete così gentilmente insegnato molti anni fa; desiderate insegnarmi altro?” Il maestro rise di lui e tra sè pensò, ” Dopo tutto questo tempo questo sempliciotto si è ricordato di me!” Bullah Shah chiese il permesso di mostrargli la lezione che aveva imparato, e il maestro rispose sarcastico: “Sì certo, scrivi su quel muro”.

Il ragazzo ormai grande allora tracciò allora il segno di Alif sul muro, e il muro si divise in due parti. Il maestro rimase allibito davanti a questo stupefacente miracolo ed esclamò: “Tu sei il mio maestro! Quello che tu hai imparato nella sola lettera Alif, io non sono stato in grado di padroneggiarlo con tutto il mio sapere accumulato in tanti anni”, e così Bullah Shah intonò questi versi:

“Oh amico, ora abbandona il tuo sapere, la sola Alif è tutto ciò di cui hai bisogno. Imparando hai appesantito la tua mente, di libri hai riempito la tua stanza. Ma la vera conoscenza è andata perduta inseguendo quella falsa. Perciò adesso abbandona, o amico, la ricerca del tuo sapere.”


Adattamento di Rosanna Maryam Sirignano di una storia citata in una delle opere di Hazrat Iyanat Khan, che ho conosciuto tramite Silvia Ameenah che ringrazio.

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